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Progettato da Tim De Paravicini, geniale designer italo-americano che ha firmato molti prodotti di grande successo, A1 di Musical Fidelity era un amplificatore integrato piccolo, economico, semplice nel design, che si contrapponeva a molti mostri sacri dell’epoca, con i suoi “soli” magici 20W in pura classe A. Ebbe un successo strepitoso, tanto da essere ad oggi uno degli amplificatori più ricercati sul mercato dell’usato. Dopo oltre 40 anni, Musical Fidelity lo ripropone, questa volta a firma di Simon Quarry, progettista emergente, che ne ha curato in modo maniacale la riproposizione, rispettandone il più possibile il suono e mantenendo quasi ogni dettaglio inalterato.

I watt sono diventati 25, a causa di una maggiore efficienza dei componenti moderni, come ad esempio il trasformatore. Questo riflette la difficile sfida vinta dal progettista nel trovare componenti moderni che si avvicinassero il più possibile a quelli degli anni ’80, soprattutto dal punto di vista sonico, cosa molto ardua da attuare visto che i semiconduttori attuali sono, per esempio, molto più veloci.

L’alimentazione è adesso filtrata e regolata, mentre per gli stadi di preamplificazione sono stati utilizzati JFET simili agli operazionali TL071 dell’epoca. Unica differenza dal progetto originale la possibilità di escludere completamente lo stadio di preamplificazione prima del controllo del volume, perdendo 10dB di guadagno. Per fare questo è stato utilizzato il tasto che nell’A1 originale era del Tape Monitor e che invece adesso si chiama Normal/Direct. La scelta è stata obbligata considerato che tutte le sorgenti attuali hanno un livello di uscita mediamente molto più alto e quindi, senza questa modifica, ci si troverebbe ad avere un volume molto elevato fin dall’inizio del controllo.

Il phono MM/MC, selezionabile da pannello posteriore, è a discreti, con selezione automatica dell’impedenza, mentre il potenziometro del volume adesso è un Alps motorizzato della Serie RK ed è dotato di telecomando.

Dal punto di vista estetico praticamente nulla è cambiato, se non il colore della spia di accensione, nella versione degli anni ’80 fatto con una lampadina rossa, adesso con un più moderno LED di colore blu, e nelle dimensioni, leggermente più grandi in larghezza.

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