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Il Consiglio di Amministrazione di Fincantieri ha approvato il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 e il progetto di Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019.

In termini di risultati economici, a livello di Fincantieri S.p.A., l’esercizio 2019 ha confermato gli ottimi risultati del 2018, con ricavi di 4,3 miliardi di euro in crescita, EBITDA di 489 milioni di euro, una marginalità che si attesta all’11,3% e un Risultato d’esercizio positivo di 151 milioni di euro. Tuttavia, i risultati economici del Gruppo scontano le performance negative della controllata Vard.

I Ricavi e proventi, pari all’ammontare record di 5.849 milioni di euro, sono aumentati di 433 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, con una notevole crescita dei volumi nei settori Shipbuilding e Sistemi, Componenti e Servizi, a fronte di una riduzione delle attività nell’ambito Offshore e Navi Speciali. 

I ricavi dell’area di business navi da crociera hanno segnato un aumento del 10,8% e contribuiscono ai ricavi di Gruppo per il 56% (54% al 31 dicembre 2018), mentre i ricavi dell’area di business delle navi militari sono incrementati del 4,8% con l’incidenza sui ricavi del Gruppo pari al 23% (24% al 31 dicembre 2018). L’esercizio 2019 ha evidenziato un’incidenza dei ricavi generati verso clienti esteri pari all’82% dei ricavi complessivi, in linea con il 2018.

L’EBITDA è pari a 320 milioni di euro con un’incidenza sui Ricavi e proventi pari al 5,5%.

L’EBIT conseguito nel 2019 è pari a 153 milioni di euro con un’incidenza percentuale sui Ricavi e proventi pari al 2,6%.

Il Risultato d’esercizio adjusted si attesta al 31 dicembre 2019 ad un valore negativo di 71 milioni di euro. Il risultato di pertinenza del Gruppo è negativo per 64 milioni di euro. Gli oneri finanziari e su partecipazioni presentano un valore negativo pari a 137 milioni di euro.

I Proventi e oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti sono negativi per 67 milioni di euro.

Il Risultato d’esercizio nel 2019 è negativo per 148 milioni di euro. Il Capitale investito netto al 31 dicembre 2019 è pari a 1.786 milioni di euro. Il Capitale di esercizio netto risulta negativo per 125 milioni di euro.

Il Patrimonio netto, pari a 1.050 milioni di euro, ha registrato una riduzione di 203 milioni di euro. La Posizione finanziaria netta consolidata presenta un saldo negativo per 736 milioni di euro.

Gli ordini acquisiti nel corso del 2019 ammontano a 8.692 milioni di euro, per 28 nuove navi e con un rapporto tra ordini acquisiti e ricavi sviluppati nel periodo pari a 1,5. Degli ordini complessivi, il settore Shipbuilding pesa per il 93%, il settore Offshore e Navi speciali pesa per il 2% e il settore Sistemi, Componenti e Servizi pesa per il 10%.

Per quanto riguarda il settore Shipbuilding, con riferimento all’area di business delle navi da crociera, nel 2019 Fincantieri ha registrato importanti successi commerciali con ordini ricevuti da clienti storici per 13 navi da crociera destinate a 6 brand diversi, del valore complessivo di oltre 6 miliardi di euro. Il gruppo americano Norwegian Cruise Line Holdings ha confermato l’ordine per due navi da crociera di nuova concezione destinate al brand Oceania Cruises e ha firmato il contratto per la costruzione di una nuova nave da crociera ultra lusso per il brand Regent Seven Seas Cruises. MSC Crociere ha firmato contratti per la costruzione di quattro navi da crociera di lusso con le quali entrerà in un nuovo segmento che sta dimostrando forti potenzialità di crescita, mentre il cliente Viking ha confermato l’ordine di due delle sei unità previste nell’accordo del marzo 2018 che porteranno la sua flotta a 12 navi costruite da Fincantieri. Inoltre, Princess Cruises, brand del gruppo Carnival, ha formalizzato i contratti per la costruzione di due navi da crociera di prossima generazione dual fuel ovvero alimentate anche a Gas Naturale Liquefatto. Infine, la società armatrice Ponant ha confermato l’ordine per due navi da crociera di lusso di piccole dimensioni che opereranno nell’area del Sud Pacifico per il brand Paul Gauguin Cruises.

Con riferimento all’area di business delle navi militari la controllata Marinette Marine Corporation, oltre ad aggiudicarsi un contratto per la costruzione della sedicesima unità del programma Littoral Combat Ship variante “Freedom” per la US Navy, è stata coinvolta come costruttore di quattro unità Multi-Mission Surface Combatants per un valore di circa 1,3 miliardi di dollari nell’ambito del programma Foreign Military Sales tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita. Inoltre Fincantieri ha firmato un contratto con Chantiers de l’Atlantique nell’ambito del programma Flotlog della Marina francese per la realizzazione di tronconi di prua delle 4 LSS basate sul progetto della nave “Vulcano”, costruita da Fincantieri per la Marina Militare Italiana.

Nell’ambito Offshore e Navi speciali, il ridotto livello di ordinativi è legato alla totale assenza di ordini nel settore core.

Il Gruppo ha registrato un elevato livello di ordinativi anche nel settore Sistemi Componenti e Servizi. In particolare, il Gruppo ha avviato nei primi mesi dell’anno la costruzione del Ponte sul fiume Polcevera a Genova, con i relativi ordini per la fornitura e posa dell’impalcato metallico e nell’ambito di tale contratto, ha avviato una collaborazione tra le aziende del Gruppo coinvolte nello sviluppo di un sistema integrato di monitoraggio, controllo e ispezione del ponte, confermando la propria capacità di mettere a frutto l’esperienza maturata per cogliere le opportunità in nuovi settori. Attraverso la controllata Fincantieri SI, inoltre, si è aggiudicato un prestigioso ordine per una serie di forniture e installazioni di equipaggiamenti di alto profilo nell’ambito dell’International Thermonuclear Experimental Reactor, un progetto per la realizzazione di un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale riconosciuta come una delle più ambiziose iniziative al mondo nel campo delle energie rinnovabili. Tra gli ordini acquisti in questo settore si segnala anche quello per Meyer Turku per la fornitura di sistemi di stabilizzazione e di turbogeneratori per il recupero del calore che saranno installati sulla nuova classe di navi da crociera in costruzione presso il cantiere finlandese.

Il carico di lavoro complessivo al 31 dicembre 2019 include 109 navi ed è pari a 32,7 miliardi di euro, di cui 28,6 miliardi di euro di backlog e 4,1 miliardi di euro di soft backlog.

Del totale carico di lavoro del Gruppo, al lordo dei consolidamenti tra i settori, il settore Shipbuilding rappresenta il 94%, il settore Offshore e Navi speciali pesa per il 3% mentre il settore Sistemi, Componenti e Servizi per il 6%.

A margine della riunione del Consiglio Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri, ha commentato: “Abbiamo confermato una visione strategica di lungo termine che va oltre la gestione aziendale e ci permette di coniugare gli interessi del Gruppo e dei suoi principali stakeholder con quelli del Paese. Una prova concreta di ciò è stato il nostro ingresso nel settore delle grandi infrastrutture, nel quale un tempo l’Italia primeggiava, un patrimonio però che andava dissolvendosi. Per questo abbiamo messo l’eccellenza del nostro saper fare al servizio dell’Italia per un progetto altamente complesso che stiamo portando avanti in tempi record e con successo: la costruzione del nuovo ponte di Genova, seppure in un frangente storico che vive un’emergenza senza precedenti. Per questo motivo, una volta ancora, voglio manifestare il mio apprezzamento ai nostri dipendenti e a quelli dell’indotto che stanno completando una realizzazione così importante.  Al termine di essa ancora una volta Fincantieri metterà a disposizione le proprie competenze e le proprie risorse per contribuire, nel più breve tempo possibile, alla creazione del nuovo modello di sviluppo economico nazionale. Infatti, la nostra società, uno dei punti di riferimento e dei capisaldi del tessuto industriale italiano, ha il dovere morale di svolgere un ruolo da protagonista, accanto al Governo, per supportare la ripresa del Paese, contribuendo a trainarla con la protezione dei posti di lavoro e della capacità produttiva nazionale. Pure il lavoro che portiamo avanti con Cdp ed Eni va nella stessa direzione, quella di generare un impatto positivo a livello socio-economico ed ambientale su tutto il territorio italiano. Il comune impegno per lo sviluppo di progetti all’avanguardia legati alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale, unito alla nostra dedizione alla ricerca e innovazione per creare le navi del futuro, ci permetteranno di dare un’importante spinta al percorso che il Paese deve compiere verso la decarbonizzazione e l’economia circolare”.

Bono ha poi concluso: “Per questa enorme responsabilità e per il contributo che ognuno di noi sarà chiamato a dare voglio fin d’ora ringraziare i nostri lavoratori e quelli della nostra vastissima rete di fornitori”.

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