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L’esercizio 2020, nonostante tutto, subisce il forte impatto della pandemia da Covid-19. I Volumi delle vendite sono stati pari a 2,95 milioni di veicoli, in calo del 21,3%. Il Fatturato del Gruppo è in calo del 21,7%, pari a 43,5 miliardi di euro. Nel secondo semestre, il fatturato diminuisce dell’8,9%. Il Margine operativo del Gruppo è pari a -337 milioni di euro. Risulta positivo per 866 milioni di euro nel secondo semestre.

Il risultato operativo del Gruppo pari a -1.999 milioni di euro; esso tiene conto dell’aumento, per circa un miliardo di euro, degli oneri connessi alla ripresa della competitività. Il risultato netto pari a -8.046 milioni di euro rispetto a 19 milioni di euro nel 2019.

Il Free cash-flow operativo del Ramo Auto negativo pari a -4.551 milioni di euro, dopo un contributo positivo di 1.824 milioni di euro nel secondo semestre. Il Gruppo Renault raggiunge gli obiettivi della normativa CAFE in Europa dove mantiene la leadership nei veicoli elettrici.

La carenza di componenti elettronici che interessa tutta l’industria automotive non risparmia il Gruppo, che prende tutte le misure necessarie per limitare al massimo l’impatto sulla produzione. Il picco di questa carenza dovrebbe essere raggiunto nel secondo trimestre. Dalle nostre recenti stime, che prevedono un recupero della produzione nel secondo semestre, si evince un rischio dell’ordine di 100.000 veicoli nell’anno.

In conformità con il piano “Renaulution”, il Gruppo proseguirà ad implementare le azioni intese alla sua ripresa e conferma gli obiettivi 2023 comunicati in occasione dell’annuncio del piano stesso.

“Dopo un primo semestre caratterizzato dall’impatto della pandemia da Covid-19, il Gruppo ha ripreso fortemente la performance nel secondo semestre. Questo risultato è il frutto degli sforzi compiuti da tutti, dell’accelerazione positiva impressa dal piano di riduzione dei costi fissi e del miglioramento della nostra politica dei prezzi. La priorità è data alla redditività e alla generazione di cash, come già annunciato in occasione del nostro piano strategico Renaulution. Il 2021 sarà un anno difficile, con incertezze legate alla crisi sanitaria, ma anche all’approvvigionamento dei componenti elettronici. Affronteremo queste sfide tutti insieme, nella dinamica di ripresa che ci caratterizza dalla scorsa estate”, ha dichiarato Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault.

Il fatturato del Gruppo raggiunge 43.474 milioni di euro. Senza l’impatto delle valute, il fatturato del Gruppo avrebbe registrato un calo del 18,2%.

Il fatturato del Ramo Auto, AVTOVAZ esclusa, si attesta a 37.736 milioni di euro, in calo del 23,0%.

L’effetto volume, negativo di -19,2 punti, si spiega essenzialmente con la crisi sanitaria e, in misura inferiore, con il cambiamento della politica commerciale che ora privilegia la redditività rispetto ai volumi.

Le vendite ai partner sono in calo di -5,1 punti, anche a causa dell’impatto della crisi sanitaria e della sospensione della produzione di Rogue per Nissan.

L’effetto cambio, negativo di -2,8 punti, è legato alla forte svalutazione del Peso argentino, del Real brasiliano, della Lira turca e, in misura inferiore, del Rublo russo.

L’effetto prezzi, positivo di 3,9 punti, è il risultato di una politica tariffaria più ambiziosa e delle misure di compensazione delle svalutazioni.    

L’effetto mix prodotto è positivo di 1,1 punti grazie all’aumento delle vendite di ZOE.

Gli effetti “Altri” incidono negativamente per -1 punto, soprattutto a causa del calo del contributo delle vendite di ricambi e accessori che subisce il forte impatto delle misure di lockdown del primo semestre.

Il margine operativo del Gruppo, chesi attesta a -337 milioni di euro, rappresenta il -0,8% del fatturato grazie alla netta ripresa nel secondo semestre.

Il margine operativo del Ramo Auto, AVTOVAZ esclusa, è in calo di 2.734 milioni di euro raggiungendo -1.450 milioni di euro e rappresenta il -3,8% del fatturato rispetto al +2,6% nel 2019. Nel secondo semestre, è positivo per 198 milioni di euro.

La contrazione dell’attività (volume e vendite a partner) ha un impatto negativo pari a -2.556 milioni di euro.

L’effetto mix/prezzi/arricchimento è positivo per 172 milioni di euro, nonostante l’arricchimento dei nuovi prodotti e dei contenuti normativi. 

L’effetto Monozukuri è positivo per 36 milioni di euro, dopo aver tenuto conto dell’impatto negativo pari a -479 milioni di euro riconducibile all’aumento degli ammortamenti e al calo del tasso di capitalizzazione delle attività di R&S.

Le materie prime incidono per -131 milioni di euro, soprattutto a causa dell’aumento del prezzo dei metalli preziosi.

Il miglioramento delle spese generali pari a 172 milioni di euro si spiega, in parte, con il calo dell’attività nel primo semestre, ma anche con gli sforzi compiuti dall’azienda per ridurre i costi nell’ambito del piano “2022”.

Le valute hanno un impatto pari a -428 milioni di euro, per effetto del calo delle nostre principali valute, nonostante l’effetto positivo della svalutazione della Lira turca sui costi di produzione.

Il contributo di AVTOVAZ al margine operativo si attesta a 141 milioni di euro rispetto a 155 milioni di euro nel 2019. Questo risultato sottolinea la resilienza di AVTOVAZ nel contesto della crisi sanitaria.

Il contributo del Finanziamento delle vendite al margine operativo del Gruppo si attesta a 1.007 milioni di euro rispetto a 1.223 milioni di euro nel 2019. Questo calo è ascrivibile al calo dell’attività, con una riduzione del 17% dei nuovi finanziamenti, e all’aumento del costo del rischio che rappresenta lo 0,75% degli asset medi rispetto allo 0,42% dell’anno scorso.

Il contributo dei Servizi di Mobilità al margine operativo del Gruppo è pari a -35 milioni di euro nel 2020.

Gli altri proventi e oneri di gestione si attestano a -1.662 milioni di euro. Questo deterioramento è ascrivibile al forte aumento dei costi di ristrutturazione e di svalutazione degli asset.

Il risultato operativo del Gruppo si attesta -1.999 milioni di euro rispetto a 2.105 milioni di euro nel 2019, considerato il forte aumento degli altri costi operativi legati alle misure di miglioramento della competitività.

Il risultato finanziario ammonta a -482 milioni di euro, rispetto a -442 milioni di euro nel 2019, a causa dell’aumento dell’indebitamento medio.

Il contributo delle imprese consociate ammonta a -5.145 milioni di euro, rispetto a -190 milioni di euro nel 2019. Il contributo di Nissan è negativo per -4.970 milioni di euro, mentre quello delle altre imprese consociate si attesta a -175 milioni di euro.

Le imposte correnti e differite rappresentano un onere pari a -420 milioni di euro rispetto ad un onere di -1.454 milioni di euro nel 2019.

Il risultato netto si attesta a -8.046 milioni di euro e il risultato netto di pertinenza del Gruppo a -8.008 milioni di euro.

Il free cash-flow operativo del Ramo Auto, AVTOVAZ compresa, è negativo per -4.551 milioni di euro per effetto del calo del margine operativo, della variazione del fabbisogno di capitale circolante e del mancato pagamento dei dividendi da parte di RCI in seguito alle decisioni della Banca Centrale Europea. Solo nel secondo semestre, il free cash-flow è stato positivo per 1.824 milioni di euro, in virtù della capacità di controllo degli investimenti e dell’inversione di tendenza della variazione del fabbisogno di capitale circolante, senza tuttavia compensare la variazione del primo semestre.

La posizione netta di liquidità del Ramo Auto è negativa per -3.579 milioni di euro al 31 dicembre 2020 rispetto ad una situazione positiva pari a 1.734 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Il Ramo Auto dispone, al 31 dicembre 2020, di riserve di liquidità pari a 16,4 miliardi di euro.

Al 31 dicembre 2020, gli stock complessivi ammontano a 486.000 veicoli, in calo di oltre 100.000 unità, che rappresentano 61 giorni di vendita contro 68 giorni a fine dicembre 2019.

Il Consiglio di Amministrazione proporrà nel corso dell’Assemblea Generale degli Azionisti, prevista per il 23 aprile 2021, di non versare dividendi nel 2020.

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