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“Upcycling: con Epson la moda si fa sostenibile” è il nuovo progetto lanciato da Epson in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Network di Como e greenchic per coniugare moda, creatività e sostenibilità.

Nove studenti del Master “Textile: Design, Innovation, Sustainability” dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Network di Como, divisi in tre gruppi e guidati dal professor Fulvio Alvisi, coordinatore del Master, selezioneranno alcuni capi messi a disposizione da greenchic, il primo marketplace di moda pre-loved in Italia che si contraddistingue per un modello di business fondato sull’economia circolare, e si sfideranno a colpi di creatività per recuperare gli abiti e dare loro nuova vita. Per concretizzare il proprio design in stampe sui tessuti, i ragazzi avranno a disposizione una stampante a sublimazione Epson SureColor SC-F100 che permetterà di aggiungere una nuova creatività e reinventare i capi, creando originali e inediti modelli.

La parola chiave del progetto è la sostenibilità, tema cruciale della vision di Epson, di cui l’upcycling rappresenta uno degli aspetti del settore della moda: i capi selezionati riceveranno infatti nuova vita, trasformandosi in pezzi unici. Il tema a partire dal quale gli studenti svilupperanno i loro progetti è “Campioni della sostenibilità”: riprendendo lo stile o i lavori di personaggi icona dell’ambientalismo, dovranno proporre modelli che rispecchiano i valori dell’ecologia. Gli studenti avranno poi la possibilità di sperimentare le funzionalità e il potenziale di Epson SureColor SC-F100 per dare vita al loro design.

Al termine del lavoro degli studenti del Master, gli outfit creati diventeranno i protagonisti di un sondaggio creativo di greenchic: la community della piattaforma fashion verrà invitata a votare il modello preferito e l’abito vincitore della sfida sarà poi di ispirazione per una creazione dei designer greenchic.

Riscrivere il destino di un abito non rappresenta semplicemente un esercizio creativo per ripensare e rimodellare il significato degli oggetti, ma costituisce il cuore dell’upcycling: un approccio che si ispira ai temi dell’economia circolare e che si sposa perfettamente con la filosofia di Epson. “Siamo felici di collaborare con Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Network di Como e greenchic e di sviluppare un progetto dedicato agli studenti, che permetta di coniugare tecnologia, creatività e sostenibilità” commenta Renato Sangalli, sales manager Pro-Graphics di Epson. “Epson è da sempre focalizzata sulla sostenibilità dei propri prodotti e sullo sviluppo di tecnologie compatte ad elevato risparmio energetico che garantiscano la possibilità di realizzare le proprie idee. Grazie alla combinazione di creatività e innovazione, la stampa a sublimazione Epson, offrendo la stessa tecnologia sia con la stampante da scrivania SureColor SC-F100 sia con le macchine industriali, permette di interpretare l’upcycling in modo nuovo: quello di rinnovare creativamente un bene di consumo perché continui ad essere utilizzato secondo i principi dell’economia circolare”.

Nicoletta Castellaneta, Direttore dell’Accademia Galli, commenta: “Credo che in questo momento storico la prospettiva dell’upcycling rappresenti una possibilità con potenzialità ancora non del tutto esplorate e sono certa che questa sarà un’occasione importante per poter mettere in gioco i nostri studenti che sono le giovani risorse del futuro. L’Accademia Galli è onorata  di poter collaborare con Epson e greenchic, coinvolgendo gli studenti del Master di Textile, Design, Innovation e Sustainability in questo progetto che mette al centro della ricerca la prospettiva con cui nel futuro ci approcceremo ai consumi e alla produzione nel settore del textile e quindi anche dell’abbigliamento”.

“Siamo molto lieti di essere stati coinvolti in questo progetto” afferma Eleonora Dellera Co-Founder di greenchic. “Troviamo che sia totalmente in linea con la nostra filosofia. greenchic ha nel suo DNA non solo l’allungamento del ciclo di vita dei capi pre-loved ma la creazione di nuovo valore, riciclando  il 99% di tutti i vestiti e accessori. Un’iniziativa come questa, legata allo sviluppo dell’upcycling che coinvolge e avvicina aspiranti giovani designer al mondo green, ci è sembrata fin da subito molto apprezzabile, così come l’idea che si possano intraprendere percorsi formativi focalizzati sull’unione tra tecnologia, estro e sostenibilità”.

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