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Nel primo semestre 2020 il fatturato del Gruppo Renault ha raggiunto 18.425 milioni di euro, con un calo del 34,3% rispetto al primo semestre 2019. A tasso di cambio e perimetro costanti4, il fatturato del Gruppo sarebbe diminuito del 32,9%.

Il fatturato del Ramo Auto, AVTOVAZ esclusa, si attesta a 15.727 milioni di euro, in calo del 36,6% rispetto al primo semestre 2019. Questa diminuzione è essenzialmente dovuta al contributo negativo dei volumi delle vendite ai partner, pari a 29,6 punti e 7,3 punti. Questi due impatti sono soprattutto la conseguenza della crisi sanitaria da Covid-19. L’effetto cambio, negativo per 1,5 punti, è soprattutto connesso alla svalutazione del peso argentino, del real brasiliano e della lira turca.

L’effetto prezzi, positivo per 2,0 punti, deriva dal riposizionamento dei nuovi veicoli, in particolare di Clio e Captur, ma anche dagli sforzi compiuti per compensare i costi normativi in Europa e le svalutazioni nei Paesi emergenti.

L’effetto mix prodotto è positivo per 0,4 punti, grazie all’aumento delle vendite di ZOE.

Gli effetti classificati come “Altro” hanno un impatto negativo pari a 0,8 punti, soprattutto a causa della riduzione del contributo delle vendite di ricambi e accessori fortemente impattato dalle misure del lockdown.

Il Gruppo registra un margine operativo negativo pari a -1.203 milioni di euro. L’impatto negativo della crisi sanitaria da Covid-19 può essere stimato a circa 1,8 miliardi di euro5 nel semestre.

Il margine operativo del ramo Auto, AVTOVAZ esclusa, è in calo di 2.629 milioni di euro, attestandosi a -1-648 milioni di euro.

La riduzione dei volumi e delle vendite ai partner ha avuto un impatto negativo per 2.078 milioni di euro. L’effetto Monozukuri è negativo per 40 milioni di euro: la performance degli acquisti è stata meno brillante del solito, soprattutto a causa del volume di produzione limitato per la chiusura temporanea degli stabilimenti. L’impatto delle attività di R&S nel Monozukuri è negativo per 133 milioni di euro, nonostante la riduzione delle spese pari a 493 milioni di euro.

Il margine operativo di AVTOVAZ è pari a -2 milioni di euro rispetto a 82 milioni di euro nel primo semestre 2019, un dato che riflette soprattutto l’impatto della diminuzione del fatturato, pari al 30,1%.

Il contributo del Finanziamento delle vendite al margine operativo del Gruppo ha raggiunto 469 milioni di euro, considerato l’impatto negativo delle valute per 15 milioni di euro, rispetto a 591 milioni di euro nel primo semestre 2019. Il rapporto del costo operativo migliora di 7 punti base dimostrando la capacità di RCI Bank and Services di adattarsi al suo livello di attività.

Il costo del rischio, invece, aumenta raggiungendo lo 0,99% degli asset di produzione medi contro lo 0,40% del primo semestre 2019. Ha subìto un forte impatto dovuto all’aumento degli accantonamenti connessi alla crisi sanitaria e alle ripercussioni negative delle politiche di lockdown sui processi di recupero crediti.

Gli altri proventi e oneri di gestione sono negativi per un importo pari a -804 milioni di euro. Derivano per -445 milioni di euro dalla riduzione di valore degli asset, in particolare di certi veicoli di cui sono state riviste le previsioni di volumi, per -166 milioni di euro per gli accantonamenti per i costi di ristrutturazione connessi, in particolare, al piano di prepensionamento in Francia e per -153 milioni di euro dalla minusvalenza da cessione, soprattutto in Cina.

Dopo aver preso in considerazioni gli altri proventi e oneri di gestione, il risultato operativo del Gruppo si attesta a -2.007 milioni di euro rispetto a 1.521 milioni di euro nel primo semestre 2019.

Il risultato finanziario ammonta a -214 milioni di euro, rispetto a -184 milioni di euro nel primo semestre 2019. Questo deterioramento, nonostante la riduzione del costo dell’indebitamento, è principalmente ascrivibile all’assenza di dividendi versati da Daimler.

Il contributo delle Società associate si attesta a -4.892 milioni di euro, rispetto a -35 milioni di euro nel primo semestre 2019. Questo calo è essenzialmente dovuto alla diminuzione del contributo di Nissan per 4.796 milioni di euro, che comprende -4.290 milioni di euro di riduzione del valore degli asset e costi di ristrutturazione, di cui -1.934 milioni di euro per la riclassificazione IFRS.

Le imposte correnti e differite costituiscono un onere pari a 273 milioni di euro contro un onere di 254 milioni di euro nel primo semestre 2019. Un onere di 268 milioni di euro è stato registrato per la cessazione del riconoscimento delle imposte differite attive sui disavanzi fiscali di AVTOVAZ.

Il risultato netto ammonta a -7.386 milioni di euro e il risultato netto di pertinenza del Gruppo a 7.292 milioni di euro.

Il free cash-flow operativo del Ramo Auto è negativo per -6.375 milioni di euro, avendo considerato anche il free cash-flow di AVTOVAZ positivo per 110 milioni di euro e i costi di ristrutturazione pari a 135 milioni di euro. A esclusione di AVTOVAZ e dei costi di ristrutturazione, questo saldo è ascrivibile alla capacità di autofinanziamento, pari a 22 milioni di euro, agli investimenti per un totale di 2.543 milioni di euro e all’impatto negativo della variazione di fabbisogno di capitale circolante per -3.829 milioni di euro.

Al 30 Giugno 2020, gli stock complessivi includono 547.000 veicoli contro 630.000 a fine giugno 2019, che permetteranno di rispondere al buon portafoglio ordini registrato al 30 Giugno 2020.

L’attività Auto dispone, al 30 Giugno 2020, di riserve di liquidità pari a 16,8 miliardi di euro, che comprendono la convenzione di apertura di credito per 5 miliardi di euro sostenuta dalla garanzia dello Stato francese.

Considerate le incertezze che gravano sulla situazione sanitaria, sia in Europa che nei Paesi emergenti, il Gruppo ritiene di non essere in grado di fornire previsioni di risultato affidabili per l’esercizio. Il Gruppo conferma, peraltro, il proprio obiettivo di riduzione dei costi per 600 milioni di euro quest’anno, ossia il 30% dei risparmi previsti nell’ambito del Piano preliminare 2022.

«La situazione è senza precedenti, ma non è irreversibile. Con tutti i team di dirigenti e collaboratori del Gruppo, ci stiamo attivando per correggere la nostra traiettoria con una disciplina rigorosa che andrà oltre la riduzione dei costi fissi. Preparare il futuro significa anche costruire la nostra strategia di sviluppo e ci stiamo lavorando attivamente. Ho assoluta fiducia nella capacità del Gruppo di riprendersi», ha dichiarato Luca de Meo, Direttore Generale di Renault.

«La crisi sanitaria che stiamo vivendo in questo momento ha avuto un forte impatto sui risultati del Gruppo nel primo semestre, aggiungendosi alle difficoltà preesistenti. La mobilitazione di tutti i collaboratori ci ha consentito di far fronte a questa situazione. Con la continuazione di questo impegno, il piano preliminare di riduzione dei costi 2022, le riserve di liquidità e, naturalmente, l’arrivo del nostro nuovo Direttore Generale, sono fiduciosa nella nostra capacità di riprendere la performance, il più velocemente possibile», ha dichiarato Clotilde Delbos, Vicedirettore Generale di Renault.

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