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Nel mese di maggio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri una diminuzione dello 0,2% sia su base mensile sia su base annua; la stima preliminare era -0,1%.

La flessione tendenziale dell’indice generale è imputabile prevalentemente alla marcata dinamica dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che accentuano il loro calo.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rimangono stabili rispettivamente a +0,8% e a +1%.

Anche la flessione congiunturale dell’indice generale è dovuta per lo più alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati.

L’inflazione acquisita nel 2020 è pari a -0,1% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente da +2,5% a +2,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una variazione tendenziale nulla.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,3% sia su base mensile sia su base annua; la stima preliminare era -0,2%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% su base annua.

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