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Piero Fioretti è un pisano, classe 1994, da sempre in giro per il mondo seguendo le proprie startup. Lui racconta che tutto è partito con l’iscrizione a ingegneria meccanica, con l’obiettivo di creare Iron Man. Per la cronaca, non ha mai fatto l’ingegnere meccanico, né ha mai creato un robot. In compenso ha scoperto la passione per l’imprenditoria e il connettere le persone e, già a vent’anni,
ha dato vita, in ordine cronologico, a Natwork, Hack My Mom, Elderblaze e, infine, a Versy. L’ho intervista proprio per parlare di Versy e di metaverso.

Piero Fioretti, CEO @ Versy

Piero, come sei arrivato nel metaverso e come è nata la tua startup?

Sono arrivato al metaverso in parte seguendo il mio sogno e in parte il mercato. Ho sempre sognato un mondo in cui le persone potessero vivere in maniera immersiva il momento in cui il loro sogno si realizza, prima che accada. Questo perché il nostro cervello è un po’ “stupido” e crede a tutto quello che vede. Così, prima ancora che la parola “metaverso” diventasse parte del linguaggio comune, avevo cominciato a immaginare mondi virtuali personali in cui le persone potessero creare ciò che sognano.
Dall’altra parte, vedendo sempre più movimento verso il metaverso dopo il rebranding di Facebook in Meta (novembre 2021, ndr), ho pensato che potesse essere un’ottima occasione per democratizzare l’accesso al metaverso con un proprio spazio personale, senza i limiti imposti da Meta, Decentraland, Sandbox o altri metaversi considerabili come grandi “piazze”.

Come nasce Versy?

Versy nasce dal bisogno delle persone e aziende di avere libertà di espressione in un nuovo canale che si sta venendo a delineare, quale il metaverso. Con Versy le aziende hanno modo di costruire facilmente e in maniera gratuita il proprio metaverso da mettere sul proprio sito web, al fine di utilizzarlo come negozio e-commerce in 3D (si parla di v-commerce, ndr), come spazio eventi per fidelizzare i propri clienti da tutto il mondo o come brand experience per acquisire nuovi clienti. Blockchain, NFT, crypto sono tutti termini che sono solo opzionali per i nostri clienti. Per partire basta solo un po’ di immaginazione.

Uno store 3D realizzato da Versy

Fammi capire: come fa un’azienda a creare un metaverso personalizzato?

Attualmente le aziende devono sfruttare i metaversi “piazza” già presenti sul mercato come Decentraland, Meta o Sandbox. All’interno di questi metaversi esistono degli editor che permettono la creazione di un proprio design 3D. Tuttavia, sono molto limitati sia in termini di modifiche possibili, sia in termini di qualità grafica.
Per le aziende che invece hanno bisogno di un metaverso più bello, coinvolgente e performante, esistono tool usati nel settore del gaming e della virtual production che possono fare al caso loro.

Qualche esempio?

Stiamo parlando di Unity e Unreal Engine, qualificati come game engine che permettono la creazione di ambienti 3D in tempo reale. Ma la barriera all’ingresso che si presenta è data dalle skill tecniche. L’utilizzo di questi software richiede infatti una certa preparazione alle spalle che viene a costare non poco al cliente finale.

Come risolvete questo problema?
Per rendere tutto questo più accessibile con Versy, stiamo creando un editor di metaversi che permetta alle aziende di creare il loro metaverso senza la necessità di skill tecniche di programmazione o design 3D. In questo modo qualsiasi addetto al marketing potrà creare o modificare il metaverso aziendale in qualsiasi momento.
 

Come giustamente hai fatto notare, adesso c’è tanta attenzione attorno a metaversi, NFT, crypto e via dicendo: che cosa vedi nell’immediato futuro?

Nell’immediato futuro sicuramente questi termini andranno a diffondersi sempre di più fino a diventare un’abitudine. Per quanto semplici in superficie, sono concetti che nascondono una forte complessità e che può essere assorbita solo con un processo graduale e inizialmente molto semplificato. 

Quando questa tecnologia sarà talmente diffusa da divenire una commodity come i siti web?

Penso che il passaggio alla commodity avverrà molto prima di quello che hanno vissuto i siti web. A mio avviso, nel giro di 6-7 anni quasi tutte le aziende avranno uno spazio personale nel metaverso dove interagire coi propri clienti.

Il così breve lasso di tempo (nulla, infatti, se pensiamo all’evoluzione umana in toto), mi porta sempre a dire alle persone con cui interagisco, quanto sia importante entrare subito nel metaverso. Entrare oggi significa essere innovativi, entrare domani potrebbe voler dire già essere parte del gregge.

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