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Dal novembre 2018 ad oggi sono stati 144 su 166 i Comuni trentini, delle aree periferiche, raggiunti dalla rete pubblica di fibra ottica. La nomina dell’attuale giunta provinciale coincise con l’avvio dei cantieri della fibra ottica del Progetto Bul, affidato ad Open Fiber: il primo fu, infatti, Carisolo nell’estate di quell’anno, poi consegnato agli inizi del 2020. Alla conta occorre aggiungere i quattro Comuni trentini serviti dalle reti in fibra, realizzati a suo tempo dai consorzi elettrici locali. Più in generale, in questi cinque anni, la banda ultra larga ha raggiunto e superato la soglia dei 500mila, su 542 mila, abitanti raggiunti del Trentino da internet veloce. Sono questi i dati da cui l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento, Achille Spinelli, parte per tracciare il bilancio di fine legislatura: “Al momento del mio insediamento avevo promesso la contemporanea accelerazione del progetto, rallentato al tempo da intoppi burocratici e la contemporanea accelerazione nell’apertura dei cantieri. La promessa, credo, è stata mantenuta perché abbiamo velocizzato i tempi delle autorizzazioni, favorito il coordinamento tra le diverse amministrazioni ed avviato il monitoraggio costante di un progetto statale, realizzato in Trentino grazie al bando Infratel, i cui tempi e le modalità di realizzazione dipendono però da Open Fiber. Merito va anche a Trentino Digitale per la collaborazione che ha prestato in tema di infrastrutture. La connettività a banda ultra larga – conclude Spinelli – è fondamentale per garantire al territorio competitività, e a cittadini ed imprese l’accesso ai servizi digitali di nuova generazione che stiamo realizzando con i fondi del Pnrr. Innovare significa anche contare su collegamenti internet veloce e stabile”.

Il progetto BUL è stato lanciato nel 2016 dal Ministero per lo Sviluppo Economico con l’obiettivo di ridurre il divario digitale delle aree bianche o periferiche, rispetto ai centri urbani e per garantire la connettività in fibra ottica Ftth, la migliore ad oggi disponibile sul mercato per velocità e stabilità. In Trentino è Open Fiber la società che si è aggiudicata i bandi pubblici di Infratel.

Al 1 settembre agosto 2023, il progetto Banda Ultra Larga ha messo in vendibilità la fibra ottica in 144 Comuni dei 162 da coprire: dal totale di 166 Comuni trentini vanno tolti, come detto, i 4 Comuni in cui la rete è già stata realizzata negli scorsi anni con finanziamenti locali. 

Negli scorsi giorni sono stati copertii tre nuovi Comuni: Capriana, Denno e Roverè della Luna. A questi si aggiungono i 179 immobili periferici di Riva del Garda, comune in Area nera ma che vedeva escluse alcune frazioni, oggi raggiunte dalla rete pubblica di fibra ottica. Dei 144 Comuni, 129 dispongono del collegamento Ftth, ovvero la fibra ottica fino all’abitazione.

Alla conclusione dei lavori del progetto Bul mancano 18 Comuni, dove la rete è in corso di realizzazione. Buona parte dei 18 Comuni, si stima circa la metà, saranno messi in vendibilità già nel 2023, mentre per gli altri si dovrà aspettare il primo semestre 2024.

Dall’inizio del progetto, in Trentino è stata realizzata un’infrastruttura che misura 1.920 chilometri, che si aggiungono agli oltre 1.200 chilometri di dorsale realizzata in passato da Trentino Digitale, dentro la quale corrono oltre 2.500 chilometri di fibra ottica. La rete pubblica conta 50 nodi di rete e 13mila pozzetti di distribuzione finale. Secondo i dati forniti da Open Fiber, la forza lavoro impiegata nei cantieri della nostra provincia è stata mediamente di 130 persone, tra tecnici e operai.

“Il progetto – evidenzia l’assessore Spinelli – consegnerà al Trentino, nel corso del 2024, una rete pubblica in fibra ottica al servizio di aree dove la fibra non sarebbe mai arrivata senza l’intervento dello Stato e i finanziamenti pubblici, di cui oltre 25 milioni di euro da parte della Provincia. Nelle valli opera il cuore dell’economia trentina fatta di piccole e medie aziende di successo, basti pensare a tutto il settore agricolo, alla zootecnia, ma anche e soprattutto gran parte del settore turistico. La rete pubblica è una risposta concreta alle esigenze del nostro territorio. Grazie ai Comuni trentini e a Trentino Digitale, il progetto ha potuto sfruttare infrastrutture locali che hanno dato slancio ai lavori”.

“Si tratta – ricorda infine Spinelli – di un progetto nazionale a cui la Provincia autonoma di Trento e il Sistema Trentino aderiscono, fornendo assistenza: tempistiche e realizzazione dipendono da Open Fiber. A questo proposito voglio ringraziare la società Trentino Digitale, che ha messo a disposizione le infrastrutture, in particolare i cavidotti, dentro cui corre la fibra ottica, le strutture provinciali e le amministrazioni comunali che hanno consentito un’accelerazione nel rilascio delle autorizzazioni sul territorio”.

Per velocizzare i processi autorizzativi finalizzati ad approvare i progetti comunali del bando BUL, nel corso del 2020 la Provincia ha introdotto una serie di modifiche normative sulla conferenza dei servizi che hanno consentito di ridurre i tempi di approvazione dei singoli progetti entro le tre settimane dal loro ricevimento.

Inoltre, si è lavorato per contenere i costi di realizzazione, grazie al riutilizzo di infrastrutture esistenti senza ulteriori scavi nell’ordine ell’80%. Il dato del Trentino è uno dei dati più elevati a livello nazionale, cui si somma l’impiego quasi esclusivo dei nodi di rete di Trentino Digitale, un unicum in Italia.

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