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È stato pubblicato su “Materials Advances”, come articolo di copertina, uno studio condotto dal professor Carlo S. Casari e dal suo team all’interno del laboratorio NanoLab del Dipartimento di Energia.

La ricerca affronta il problema dell’instabilità delle catene lineari di carbonio: in natura, infatti, esse tendono a degradarsi, diventando, per esempio, carbonio amorfo. Questa limitata stabilità impedisce di sfruttare le ricadute applicative che queste nanostrutture monodimensionali potrebbero avere nel campo dell’ingegneria dei materiali.

“Trovare nuove metodologie per stabilizzare queste catene in un materiale solido permette di aprirsi a valutare le potenzialità applicative ancora inesplorate”, spiega il prof. Casari.

I ricercatori del Politecnico hanno messo in atto una nuova tecnica di sintesi dei fili atomici di carbonio direttamente nella soluzione polimerica liquida, anziché in un solvente organico: un laser colpisce un bersaglio di grafite; gli atomi di carbonio che si formano, aggregandosi, vanno a formare le catene lineari; la soluzione polimerica viene fatta solidificare formando degli strati sottili facilmente manipolabili. Si ottiene così un nanocomposito in cui le catene di carbonio, molto ben inglobate all’interno della matrice polimerica, hanno una stabilità nettamente migliore rispetto alle stesse catene non inglobate.

La ricerca rientra nell’ambito del progetto ERCEspLORE, che ha l’obiettivo di sviluppare materiali innovativi sfruttando le potenzialità dei fili atomici di carbonio ed esplorandone le possibili applicazioni per tecnologie avanzate nel campo dell’energia.

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