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Con le scuole chiuse e la possibilità di passare poco tempo all’aperto, l’apprendimento a casa è diventato una sfida per i genitori di tutto il mondo. Per aiutarli a combattere la noia, la James Dyson Foundation ha creato 44 sfide scientifiche e ingegneristiche per aiutare bambini e genitori a conservare la mente attiva durante il periodo di isolamento.

Progettate appositamente dagli ingegneri Dyson per i bambini, le Challenge Cards incoraggiano le giovani menti curiose ad appassionarsi all’ingegneria.

Dal costruire il Golden Gate Bridge con gli spaghetti fino a gareggiare con un’auto con propulsione “a palloncino”, passando per la realizzazione di una barca di cartone da zero, i più piccoli potranno cimentarsi e mettersi alla prova seguendo l’approccio scientifico Dyson “Problema-soluzione”.

L’impegno della James Dyson Foundation nei confronti delle future generazioni di ingegneri ha una lunga storia e ne fa parte il concorso internazionale giunto alla sedicesima edizione: Il James Dyson Award.

Dal 2005, infatti, il JDA ha messo alla prova l’inventiva e lo spirito imprenditoriale di laureandi e neo-laureati in ingegneria e design, sfidandoli a inventare la soluzione a un problema. Dei vincitori delle edizioni passate – ciascuno premiato con 30.000 sterline – 1 su 5 è riuscito a commercializzare con successo le proprie invenzioni.

Oltre a riconoscere il premio internazionale, quest’anno il JDA incoronerà per la prima volta, anche un secondo vincitore per la categoria “Sostenibilità”. James Dyson ha dichiarato: “Ogni anno rimaniamo stupiti per l’ingegnosità e lo spirito con cui i giovani riescono a risolvere problemi veramente complessi. Per molti degli iscritti al James Dyson Award, l’obiettivo è migliorare il mondo con l’ausilio dell’ingegneria e della tecnologia. Per riconoscere il ruolo che ingegneri e scienziati svolgono nella creazione di un futuro sostenibile, abbiamo deciso di insignire con un secondo premio internazionale le idee che, sempre nell’ottica del fare di più con meno, affrontano problemi ambientali o sociali.”

Il Dyson Institute è stato inaugurato a settembre 2017 ed è il primo istituto del suo genere nel Regno Unito. I laureandi in ingegneria di Dyson non pagano rette universitarie e anzi ricevono uno stipendio per lavorare fianco a fianco di esperti mondiali del settore ingegneristico e tecnologico. Molto più di un lavoro, molto più di una laurea: gli studenti di ingegneria hanno accesso a spazi formativi d’eccellenza e a 136 laboratori in tutto il campus. E non finisce qui: sono attualmente in corso i lavori di realizzazione di un ulteriore polo di 3.000 m2 presso il Malmesbury Campus, pronto per settembre 2019.

Il 40% degli studenti degli ultimi anni sono ragazze, rispetto a una media del 15,1% dei laureandi alle facoltà di ingegneria di tutto il Regno Unito. Il 30% degli aspiranti studenti per la terza coorte rappresenterà la prima generazione nella propria famiglia a ottenere una qualifica equipollente a un diploma di laurea.

L’Undergraduate Village di Dyson è diventato realtà ed ora costituisce l’ultima evoluzione del Malmesbury Campus nel Wiltshire, portando così a 231,5 milioni di sterline l’investimento dell’azienda nelConcepito da James Dyson e dagli architetti dello studio Wilkinson Eyre, il nuovo spazio fornisce alla sempre più ampia coorte di laureandi Dyson un alloggio a cinque stelle e numerose opportunità ricreative.

Il Dyson Undergraduate Village è composto da 63 moduli, ispirati all’Habitat 67, una comunità modello e complesso abitativo a Montreal, Quebec, Canada. Organizzati su un massimo di tre piani, i moduli sono disposti sulla superficie del campus in modo tale da garantire ad ogni laureando un alloggio di alta qualità, completo di piacevole visuale. Per ricreare l’aspetto di un vero e proprio paese, ogni modulo ha la sua porta d’ingresso. Quelli più bassi si aprono sul giardino comune, mentre a quelli più alti si accede tramite lastricati su rampe di terra curve.

Al centro del complesso si trova la “Roundhouse”, un edificio circolare che ospita un caffè, un bar, una screening room e una sala studio. Al contempo, l’adiacente “Hangar” offre una palestra ben attrezzata, campi sportivi per svariate discipline e sale dedicate ad altrettanti corsi gratuiti, da quello di box allo yoga, aperti sia ai laureandi che ai dipendenti Dyson. Poco più avanti, vari caffè e ristoranti sono guidati dalla mano esperta di Joe Croan, già Capo Chef a “L’Escargot”, il ristorante stellato Micheline di Marco Pierre White a Soho.

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