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Sono aperte le iscrizioni alla sedicesima edizione del James Dyson Award, il concorso di design promosso dalla James Dyson Foundation nato con l’obiettivo di stimolare e supportare le future generazioni di ingegneri. Un’edizione che racconta di innovazione e futuro, che mette al centro la sostenibilità e le donne nell’ambito dell’ingegneria.

La grande novità di quest’anno è che i Premi diventano due: infatti, oltre al progetto vincitore internazionale, Sir James Dyson in persona assegnarà un premio anche al Miglior Progetto legato alla Sostenibilità.

L’edizione 2019 si è distinta dalle precedenti per il maggior numero di partecipanti femminili – in un settore considerato prevalentemente maschile – mai registrato in tutte le 27 nazioni coinvolte e per la grande attenzione dedicata alle tematiche green e legate alla società, a 360 gradi.

Il JDA, oltre al podio internazionale, ogni anno porta nei 27 paesi partecipanti l’edizione nazionale, in cui gli studenti universitari possono mettersi alla prova e offrire una soluzione a un problema pratico. L’anno scorso il podio italiano ha fatto segnare un successo tutto marchigiano, con l’Università di Camerino grande protagonista.
Dal 2005, il James Dyson Award ha messo alla prova l’inventiva e lo spirito imprenditoriale di laureandi e neo-laureati in ingegneria e design, sfidandoli a inventare la soluzione a un problema. Dei vincitori delle edizioni passate – ciascuno premiato con 30.000 sterline – 1 su 5 è riuscito a commercializzare con successo le proprie invenzioni.

Oltre a riconoscere il premio internazionale, quest’anno il JDA incoronerà per la prima volta, anche un secondo vincitore per la categoria “Sostenibilità”. James Dyson ha dichiarato: “Ogni anno rimaniamo stupiti per l’ingegnosità e lo spirito con cui i giovani riescono a risolvere problemi veramente complessi. Per molti degli iscritti al James Dyson Award, l’obiettivo è migliorare il mondo con l’ausilio dell’ingegneria e della tecnologia. Per riconoscere il ruolo che ingegneri e scienziati svolgono nella creazione di un futuro sostenibile, abbiamo deciso di insignire con un secondo premio internazionale le idee che, sempre nell’ottica del fare di più con meno, affrontano problemi ambientali o sociali.”

Le invenzioni migliori sono spesso le più semplici, ma sono anche quelle capaci di fornire una soluzione chiara e intelligente ai problemi del mondo reale. I precedenti vincitori si sono concentrati su questioni come i rifiuti plastici, la generazione di energia rinnovabile e le terapie mediche nei paesi in via di sviluppo. Nel 2019 il primo premio internazionale è andato a MarinaTex, una bioplastica compostabile direttamente a casa, realizzata con una combinazione di materiali di scarto dalle attività ittiche e alghe sostenibili. È stata concepita come alternativa alle pellicole in plastica usa e getta.

Sul gradino più alto del podio dell’ultima edizione italiana del JDA, si è piazzato Stay Lock, un supporto indossabile per gli zaini dei fattorini. Se la problematica su cui si è concentrato il progetto vincitore è quella sempre più attuale del food delivery, i due progetti finalisti 2019 hanno toccato problematiche legate all’ospedalizzazione pediatrica e a quella degli infortuni articolari, proponendo soluzioni originali e innovative. Si tratta, rispettivamente, di Heromed, un dispositivo medico indossabile per la nutrizione artificiale dei bambini, avente l’obiettivo di far convergere la dimensione del gioco con quella della terapia e di KEA, un sistema di immobilizzazione temporanea delle articolazioni, da utilizzare anche da soli in caso di infortuni.

Il premio ha dato risonanza ai giovani inventori fra i media nazionali e internazionali, aprendo loro ulteriori possibilità di investimento e opportunità di sviluppo delle proprie idee. Alcuni dei vincitori, come gli ideatori del robot in grado di rilevare perdite, Lighthouse, medaglia d’oro nazionale all’edizione 2018 negli USA, o ancora quelli di ORCA, un robot che depura l’acqua, premiato lo stesso anno in Cina, hanno costituito vere e proprie aziende di successo. L’inventore di MarinaTex, Lucy Hughes, ha affermato che l’aver vinto questo premio “le ha cambiato radicalmente la vita”. Il riconoscimento in denaro e l’interesse dimostrato dagli investitori le hanno permesso di trasformare MarinaTex in un’impresa full-time e di avviare una produzione in serie della sua invenzione.

Dopo la vittoria, Lucy ha dichiarato: “Sono davvero orgogliosa di aver conquistato il James Dyson Award; è un onore vedere che il potenziale della mia invenzione, MarinaTex, ha ottenuto un tale riconoscimento. Vincere il James Dyson Award sarà un grande trampolino di lancio che mi permetterà di far avanzare MarinaTex alla prossima fase di R&S e poi avanti fino alla produzione. Spero inoltre che riuscirà a evidenziare l’importanza della circolarità nella fase di progettazione e quanto sia fondamentale tenere conto di forma, funzione e impatto.” 

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