AI: il 53% degli europei vorrebbe utilizzarla per rendere la vita quotidiana più semplice
Samsung ha rilasciato i dati della nuova ricerca Intelligent Living: How AI is Enhancing Everyday Experiences, che l’azienda ha condotto in 10 Paesi europei, su un campione di oltre 11.000 persone. Il primo dato a emergere è che solo una parte degli europei si sente sicura nell’utilizzare l’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni, e al contempo oltre la metà degli intervistati nutre il desiderio di impiegarla per semplificarsi la vita, per migliorare le proprie esperienze di intrattenimento e, più in generale la qualità della vita.
Realtà e desiderio a confronto, insomma: infatti, solo il 15% degli intervistati afferma di sapere come ottenere questi benefici nella vita quotidiana e il 38% ha dichiarato di non sentirsi incluso nel dibattito attuale sull’AI.
Davanti alla richiesta di valutare la propria comprensione dell’AI e la capacità di uso nel quotidiano, i polacchi si sentono i più “sicuri”, mentre i britannici sono risultati, con l’11%, i meno preparati. In Italia la percentuale si attesta al 14%.
Se da un lato l’AI diventa sempre più presente in ogni aspetto della nostra vita, dagli algoritmi che guidano le scelte in fatto di intrattenimento ai dispositivi intelligenti che anticipano le esigenze a casa, è altresì emerso che più della metà degli europei desidera che la tecnologia renda la vita più facile, soprattutto quando si tratta di faccende domestiche.
Il dott. Chris Brauer Director of Innovation, Goldsmiths University of London & Chief Innovation Officer, Symmetry, ha commentato: “La vera promessa dell’AI è il modo in cui trasformerà le nostre abitudini. L’AI deve essere un supporto, non deve oscurare le cose che ci piace fare di più. Man mano che l’AI si integrerà nei nostri dispositivi, il suo reale valore sarà valutato da come riuscirà a semplificare le attività, a migliorare la qualità della vita e a rendere le interazioni quotidiane più fluide senza aggiungere complessità”.
Dall’indagine la connettività è risultata una priorità per gli europei, con il 42% degli intervistati che vorrebbe che l’AI collegasse meglio i vari dispositivi nella propria casa. Inoltre, la stessa percentuale ha dichiarato di ritenere che l’AI migliorerà la vita domestica, mentre quasi un quarto ha individuato la gestione smart della casa quale caratteristica più desiderata quando si parla di AI.
Il 33% dei rispondenti ha affermato di essere interessato a prodotti e servizi con funzioni dotate di AI per le faccende domestiche.
Una parte degli intervistati è interessata a soluzioni basate sull’AI che forniscano un supporto specifico sia nella pulizia degli elettrodomestici, che per quanto riguarda il lavaggio delle stoviglie.
Il 23% degli intervistati si è dimostrata favorevole alle funzioni alimentate da AI capaci di supportarli nella creazione e personalizzazione di piatti e ricette, oltre che nella gestione della spesa. Il 21%, più attento alle bollette, vorrebbe un supporto nella gestione dei consumi energetici.
Tim Hospedales, Head of Samsung AI Research Centre in Cambridge, ha commentato: “In Samsung crediamo che l’AI debba migliorare la vita quotidiana essendo una sorta di aiutante invisibile che semplifica le attività senza richiedere attenzione. Il nostro impegno è quello di creare una tecnologia che sia tanto intuitiva quanto potente, che si integri perfettamente nella routine delle persone e che consenta loro di concentrarsi su ciò che conta davvero.”
Circa due terzi degli europei vorrebbe avere più tempo per dedicarsi alle attività che ama. A fronte di questa constatazione, dall’indagine emerge che il 37% si aspetta che l’AI possa supportarli in tal senso e il 41% crede che l’AI possa anche essere un aiuto concreto nel vivere le proprie passioni, migliorando le esperienze nel tempo libero, come i viaggi, il gaming o il guardare la TV.
Ma quali sarebbero questi “aiuti concreti”? Si passa dalla traduzione in tempo reale che elimina le barriere linguistiche, alle funzionalità integrate con AI che ottimizzano la definizione dell’immagine, tecnologie che rilevano i rumori di fondo e regolano la qualità del suono per un’esperienza visiva più travolgente.
Oltre che al tempo libero, le persone si dimostrano sempre più attente alla cura della propria salute e benessere. La metà degli intervistati vorrebbe prevenire le malattie piuttosto che curarle. Più precisamente, il 32% vorrebbe il supporto dell’AI per la creazione di piani dietetici personalizzati; il 24% per ricevere allenamenti personalizzati; il 34% consigli di stile di vita basati sui propri dati sanitari. Una percentuale simile è interessata a utilizzare l’AI per il monitoraggio del sonno e per migliorarne i ritmi.
Tuttavia, nonostante il crescente interesse per l’AI nel campo della salute, rimane un certo scetticismo da parte di coloro che attualmente non utilizzano tale tecnologia, con solo il 17% che afferma che utilizzerebbe i dispositivi di monitoraggio della salute basati sull’AI nella propria routine quotidiana.
Un tema centrale per il dibattito sull’ingresso nella vita quotidiana da parte dell’AI è basato proprio sulla fiducia relativa alla sicurezza che essa, ad oggi, può dare a tutela delle persone e dei loro dati. Il 37% degli intervistati vorrebbe ricevere aggiornamenti puntuali che garantiscano la sicurezza durante l’uso dell’AI in vari dispositivi, il 34% trova utile il monitoraggio attivo delle minacce informatiche 24 ore su 24, 7 giorni su 7; infine, il 27% ha identificato la protezione quale caratteristica più importante dell’AI.
Dr. Chris Brauer, Chief Innovation Officer, Symmetry ha concluso: “Il futuro dell’AI è da leggere come un’integrazione senza soluzione di continuità nella nostra vita di tutti i giorni, non solo a casa, ma anche negli ambienti urbani. Più andiamo avanti e più le considerazioni etiche sono centrali, per garantire che l’AI non solo faccia progredire l’equità sociale, ma contribuisca anche a costruire ambienti più smart e sostenibili. Tutto il nostro settore dovrebbe ascoltare i consumatori, porre l’accento sulla sicurezza, sull’inclusività e sui vantaggi pratici, in modo che l’AI possa diventare un vero e proprio catalizzatore del cambiamento globale”.