È Brolo, in provincia di Messina, uno dei primissimi comuni italiani ad abbandonare il rame per migrare verso la rete del futuro. Il borgo siciliano è infatti uno dei primi 4 centri da Nord a Sud selezionati in “100% Fibra Vera”, il progetto di Open Fiber mirato a incentivare lo switch-off del rame nell’infrastruttura di telecomunicazione.

Open Fiber ha da tempo concluso a Brolo i lavori della nuova rete in fibra ottica, che oggi raggiunge circa 4.500 unità immobiliari tra abitazioni, imprese, uffici pubblici e scuole. L’infrastruttura è realizzata con la tecnologia FTTH, unica soluzione in grado di garantire velocità di connessione oltre 1 Gigabit al secondo. I principali operatori partner di Open Fiber, insieme agli Internet Service Provider locali, stanno già commercializzando i servizi sulla rete ultraveloce realizzata: gli utenti interessati possono verificare la copertura del proprio indirizzo sul sito openfiber.it, contattare uno degli operatori disponibili e scegliere il piano tariffario preferito per iniziare a navigare ad altissima velocità.

Si tratta di un investimento strategico per la digitalizzazione dei territori che non grava sul bilancio del Comune. L’infrastruttura tecnologica, infatti, è stata finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga gestito da Infratel Italia, con il coordinamento della Regione Siciliana.

Brolo figura nei primi comuni-pilota per una serie di fattori. Su tutti: l’ampia copertura del territorio garantita dalla nuova rete in fibra ottica e la spiccata apertura all’innovazione digitale dimostrata dalla comunità. Il progetto “100% Fibra Vera” prevede in particolare la sinergia tra Comune e Open Fiber per ridurre al minimo i tempi di attivazione degli utenti, incentivando così il processo di migrazione dal rame. Attraverso una autorizzazione unica indispensabile al pre-cablaggio finale delle unità immobiliari di Brolo, il Comune viene sgravato dal rilascio di istanze multiple con l’abbattimento delle tempistiche di ottenimento dei permessi.

«L’eliminazione del rame e la contestuale posa della fibra ottica rappresenta un tassello fondamentale della strategia di crescita e ammodernamento che abbiamo voluto dare con la nostra azione amministrativa. Potremo garantire – afferma Giuseppe Laccoto, sindaco di Brolo – connessioni ultra veloci per scuole, uffici e altre strutture comunali, con un risparmio economico rilevante per i costi delle utenze. Ma questo intervento non è solo un miglioramento tecnico: la posa della fibra ottica è parte integrante della nostra visione di sviluppo a 360 gradi, che punta a rendere Brolo più moderna, efficiente e competitiva. L’innovazione tecnologica non è un obiettivo isolato, ma il motore che alimenta la qualità dei servizi pubblici e la vita quotidiana dei cittadini. Vogliamo una città connessa, capace di offrire soluzioni digitali semplici e accessibili, che rendano tutto più facile e immediato. Penso anche alle imprese che ormai operano nel settore del commercio on line, ma anche ai turisti che vengono a Brolo: dobbiamo fare il possibile per fornire loro la rete più performante possibile. Sono certo che da una rete internet super veloce ne beneficeranno tutti, imprese e cittadini».

«Con questo progetto – dichiara Paola Martinez, responsabile Affari istituzionali territoriali Open Fiber – Open Fiber intende offrire il proprio contributo al processo di spegnimento delle reti in rame, dimostrando quanto e come la diffusione della fibra ottica contribuisce allo sviluppo delle comunità, soprattutto quelle più distanti dai grandi centri e dalle aree metropolitane. Il processo di migrazione verso le reti in fibra ottica FTTH procede purtroppo a rilento: senza un impulso normativo specifico, l’effettivo spegnimento del rame si otterrebbe ben oltre i target di connettività Gigabit prefissati da Italia e UE, vanificando tutti gli sforzi e investimenti tecnologici che il Paese sta sostenendo per centrare gli obiettivi della transizione digitale ed ecologica. Partiamo da Brolo proprio per mostrare che l’Italia è pronta alla rivoluzione digitale».