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Confermare, attraverso prove sul campo, l’efficacia tecnica e commerciale del 5G applicato alla cosiddetta industria verticale e ottimizzare il suo rendimento con soluzioni basate sull’automazione e sull’intelligenza artificiale: sono gli obiettivi del progetto 5Growth, che rientra nella terza fase dell’iniziativa europea HORIZON 2020 – 5G Infrastructure Public Private Partnership, iniziativa congiunta tra Commissione Europea e Industria Europea ICT, per fornire soluzioni, tecnologie e standard per la prossima generazione di infrastrutture di comunicazione.  Dopo una prima fase di ricerca di base e l’applicazione della rete in ambito industriale, ora i ricercatori coinvolti nel progetto puntano a sviluppare una piattaforma 5G in tutta Europa.

La Scuola Superiore Sant’Anna è partner di questo progetto pluriennale avviato a giugno 2019, con il coordinamento di Luca Valcarenghi, docente di Telecomunicazioni dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione, il cui obiettivo è migliorare le prestazioni della cosiddetta “industria verticale”. Nello specifico, i settori coinvolti nel progetto sono quelli dei trasporti, dell’energia e dell’industria 4.0. Applicando una connettività utente-servizio 5G automatizzata e condivisibile, guidata da un’intelligenza artificiale, diventa più facile raggiungere gli obiettivi chiave dell’azienda sia a livello di business che di prestazione.

Il progetto è condotto da un consorzio di 21 partner di sette Paesi europei, che comprende istituti di ricerca e università, venditori globali, operatori, “industrie verticali”, piccole e medie imprese. La sperimentazione sul campo avviene in stretta collaborazione con i produttori di dispositivi di telecomunicazione e gli operatori del settore.

5Growth sfrutta i risultati dei progetti 5G-PPP – Fase 2 5G-TRANSFORMER, in cui sono state sviluppate e confermate simulazioni e soluzioni multi-dominio per la creazione e la fornitura di “servizi verticali”. La piattaforma informatizza i processi a più livelli: utilizzando un frontend orientato alla verticalità, che costituisce un’interfaccia comune e un portale avanzato di accesso per gli utenti; attraverso l’automazione a circuito chiuso e il controllo della qualità per la gestione del ciclo di vita del servizio verticale; il tutto coordinato in rete da un’intelligenza artificiale, nell’ottica di ottimizzare le risorse.

Sono nove i casi concreti di impiego, suddivisi nei tre settori-pilota che vengono sperimentati sul campo in quattro location sede di “industria verticale”, dislocate tra Spagna, Italia e Portogallo. Nei test due piattaforma 5G, sono integrate con la piattaforma 5Growth per verificare i casi specifici di uso verticale. L’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna si occupa di orchestrazione, monitoraggio e sopravvivenza ai guasti delle risorse di rete e computazionali.

In termini di impatto sulle organizzazioni di normazione, oltre a quello sulla definizione di standard di verticalità, ai membri del consorzio viene offerta anche l’opportunità di influenzare la profilazione di standard del 5G.

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